Giacomo Pollastri

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Tu sai cosa è l’intelligenza artificiale? Sono sicuro che sicuramente ti è già capitato di sentirla parlare, a partire dal telegiornale, amici, collaboratori, etc… mi sbaglio?

A primo impatto tutti pensano che l’intelligenza artificiale, IA, sia un qualcosa di inverosimile, un qualcosa di troppo difficile, insomma una tecnologia che è lontana dalla nostra quotidianità.

E invece?

Invece no! Essa è al nostro fianco e ci sta supportando nella maggior parte delle nostre azioni quotidiane:

  • scattare una bella foto, senza il bisogno di essere esperti
  • pagare in sicurezza, in pochi istanti
  • guardare un film adatto ai nostri gusti
  • ascoltare canzoni che ci piacciono

Potrei continuare con un elenco infinito, proprio perchè ormai l’IA ci sta definitivamente supportando in qualsiasi aspetto della nostra vita.

Addentriamoci in una prima definizione di Artificial Intelligence

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L‘Intelligenza Artificiale,  o anche conosciuta come AI (Artificial Intelligence) è un ramo dell’informatica che studia i fondamenti teorici, le metodologie e le tecniche che consentono la progettazione di sistemi hardware e sistemi di programmi software capaci di fornire all’elaboratore elettronico prestazioni che, a un osservatore comune, sembrerebbero essere di pertinenza esclusiva dell’intelligenza umana.

Difficile come spiegazione? Provo a spiegartela più semplice

L’IA nasce come un supporto all’essere umano, nel proprio lavoro quotidiano, nella propria vita, cercando di renderla il più semplice possibile.

Non mi piace ancora, facciamo un esempio pratico!

Se tu dovessi insegnare ad un bambino appena nato come camminare, da dove partiresti a spiegare?

Forse dall’equilibrio? Magari da cosa sono le gambe? Oppure dalla coordinazione? Sono domande difficili, difficilissime e per rispondere nella maniera più adeguata bisogna proprio farsi aiutare da un’intelligenza artificiale.

Come ragiona l’intelligenza artificiale?

Dato che sono un bambino e non ho esperienza nel camminare, devo imparare da chi già lo fa, quindi ho bisogno di esempi. Immaginiamoci quindi di far vedere ad un computer tantissimi esempi di persone che camminano, magari che evitano un ostacolo, e magari che corrono mentre fanno salti.

Il nostro computer da ogni esempio potrebbe essere in grado di capire che nel caso in cui si trova davanti ad un ostacola dovrà fare in modo di evitarlo, per non subire danni!

Questo è proprio come riesce un algoritmo di intelligenza artificiale ad apprendere e quindi ad aiutarci a svolgere determinati lavori che sono ripetitivi.

Con la normale programmazione potrei ottenere lo stesso risultato?

La risposta è nella maggior parte delle volte no!

Perché questo?

Provate a pensare quando camminate a quante tipologie di situazioni potrete trovare davanti a voi…

  • ostacoli
  • vincoli
  • strade alternative

E anche qua potrei elencarne un’infinità perchè effettivamente ogni giorno ci troviamo davanti a situazioni diverse!

Immaginatevi adesso di dover inserire in un computer tutte queste regole 🤔.

Aspetta, ma sono infinite!

E quindi come facciamo? Ci vuole un qualcosa che sia in grado di adattarsi e di saper reagire anche davanti ad una situazione che non si era mai presentata prima.

La programmazione classica è nata per avere delle regole rigide:

  • se succede A allora fai B
  • Se succede B allora fai C, ma se non ho D non posso ottenere C
Albero Genealogico

Ed è per queste ragioni che in molti casi ancora oggi usiamo la programmazione classica, perchè abbiamo bisogno di regole fisse: se il semaforo è rosso, devi fermarti, non puoi passare.

In altri casi il numero di regole fisse sarebbe troppo elevato, o non saremmo in gradi di elencare ogni singolo caso.

Pensate a quante domande può fare un dottore davanti a determinati sintomi di un paziente, Infinite!


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